DOMENICA 16 GIUGNO 2024 | Parco Nord, Milano
I tempi in cui le parole e i suoni erano immagini erano forse i più felici
Spettacolo di narrazione e musica in natura | Come Wang-Fô fu salvato
Il vecchio e fragile pittore Wang-Fô, dopo aver dotato di un’anima il suo discepolo Ling, attraversa con lui la Cina a piedi ritraendo paesaggi animati da viventi, umani e non umani. Giunto nella città imperiale, viene arrestato dalle guardie dell’imperatore per essere giustiziato. Com’è potuto accadere che la sua pittura sublime, famosa in tutta la Cina, si sia trasformata in un crimine talmente imperdonabile da suscitare una punizione di così atroce crudeltà?
Nello spettacolo, l’arte del narrare storie, paesaggi e personaggi si fonde con l’arte pittorica di Wang-Fô, e la musica, creata con una molteplicità di strumenti dalle sonorità orientali e atmosfere fiabesche, contribuisce a generare la temperatura emotiva e misteriosa di questo racconto sapienziale il cui cuore scabroso si trova nell’impossibile relazione tra l’Arte e il Potere. Nell’inscindibile rapporto tra il maestro e il suo discepolo riecheggia quello tra la narratrice e la musicista che l’accompagna, e i paesaggi naturali incontrati dalle performer si fondono con quelli evocati dai dipinti di Wang-Fô trasfigurati nella meravigliosa poesia narrativa di Marguerite Yourcenar.
Gli strumenti musicali sperimentati e utilizzati fino ad oggi sono diversi: gong, campane tibetane e giapponesi, piatti, diapason della Biosonic Enterprise, shruti box, tamburi provenienti da varie culture: darbuka, tamburo a cornice, tamburo dell’oceano, flauto Shakuhaci, Zitter, Koshi Chimes, Kalimba.
Fotografia dalla residenza artistica a Nardò, con TerrammareTeatro