dall’Inno omerico a Demetra VIII secolo a.C.
29 agosto 2021 | Gran Paradiso dal vivo | Sparone (TO)
Sul prato primordiale le divinità femminili raccolgono fiori stupendi. Tra loro c’è Persefone, figlia di Demetra e di Zeus. Ades, dio dei morti, se ne innamora e con l’inganno la rapisce, portandola nel suo regno di tenebra. Demetra, dea della natura e dei campi coltivati, disperata cerca la figlia dappertutto e quando viene a sapere che dimora dove nessun immortale potrà mai raggiungerla, lascia indignata l’Olimpo, adirata con gli dei. Inconsolabile la dea vaga per il mondo mentre il suo dolore contagia tutta la natura che inizia a inaridire. Persefone intanto, pur nella nostalgia della madre e del “mondo di sopra” sembra amare Ades. Zeus allarmato per la sorte della vita sulla terra decreta che Persefone trascorra un terzo del tempo tra i morti con lo sposo e gli altri due terzi con la madre dando così origine alle stagioni. Il rapimento di Persefone da parte del dio della morte Ades e il doloroso pellegrinaggio di Demetra, potente dea della natura e madre inconsolabile alla ricerca della figlia perduta, rappresentano il mistero della forza germinativa che gli antichi celebravano nel segreto dei riti eleusini e il passaggio dal mondo matriarcale a quello patriarcale. La narrazione del mito, fonte privilegiata di ispirazione, fluisce nel canto a due voci conservando fedelmente la struttura dell’inno omerico.