Il TeatroNatura®, con le sue creazioni site-specific, contribuisce a risvegliare il desiderio di una connessione profonda e rigeneratrice con la Natura, portando il cittadino in un contatto diretto con Essa e inducendolo a riscoprirla e a viverla pienamente.
La necessità di aree naturali protette denuncia quanto la Natura sia in pericolo. Intere specie di esseri viventi vengono distrutte, ma esse muoiono anche dentro di noi. Se la tecnologia è inarrestabile, il nostro equilibrio psicofisico ha ancora bisogno della Natura per trarne vitalità e rigenerazione psichica, riflessioni profonde, soddisfazioni estetiche e lezioni di saggezza. Nel nostro mondo, in questo momento, i Parchi e le Riserve naturali sono i luoghi più adatti alla ricerca di forme contemplative, creative e artistiche che riconnettano il cittadino con l’anima dei viventi.
Il TeatroNatura® è una pratica artistica ed esperienziale che intende lavorare alla creazione di un circuito e di un programma di formazione per compagnie di TeatroNatura® tra i Parchi italiani e da esportare in Europa.
Oltre agli spettacoli nomadi e ai laboratori teatrali immersi nelle aree protette il TeatroNatura® ha prodotto negli ultimi anni le seguenti creazioni dedicate:
2018 “Nel vivo. Serenate e lamenti e altri canti dell'anima” di Camilla Dell'Agnola e Valentina Turrini, cd di canti tradizionali del mondo registrati completamente live nella natura del Parco del Gran Paradiso (Val Soana) con una tecnologia semi bineurale seguita dall’equipe di Davide Monacchi (Conservatorio di Pesaro). Prodotto dalla compagnia O Thiasos TeatroNatura® e Gauss (Group of Astrodynamics for the Use of Space System) e la collaborazione dei crowdfunders della campagna su Produzioni dal Basso. Il duo continua ad approfondire la sua ricerca di relazione tra canto della tradizione orale del mondo e luoghi naturali e si esibisce in un concerto a tappe che si snoda nel paesaggio: “Canti del vivo”.
2015 “Fermento”, spettacolo dal tramonto all’alba, prodotto dal Parco Nord di Milano per il Festival della Biodiversità. Fermento, con una drammaturgia originale, è un viaggio teatrale, nel tempo e nello spazio, dedicato alle atmosfere crepuscolari, notturne e poi quelle dell’alba, del Parco Nord. Al tramonto intrecciato al mito del Giardino delle Esperidi al suono di percussioni e canti, il pane è impastato davanti agli spettatori e poi, protetto, trasportato per il parco. Soste teatrali con brevi racconti e canti rivelano versioni contemporanee del mito antico. I personaggi incontrati sono visitatori abituali o fantasmi del passato. Tutto è possibile nella notte tra gli alberi, anche a Milano. Gli spettatori danzano scatenati alla luna, mangiano in una gavetta all’uscita del bunker/memoria della guerra, e dormono nella cascina mentre il pane lievita al suono di un concerto notturno che tutti accompagna nel sonno. Una colazione sull’erba, col pane appena sfornato e canti polifonici, conclude in un ringraziamento, un viaggio in cui teatro, natura, pane, avventura umana si specchiano uno nell’altra.
Produzione inedita dopo una lunga e ricca collaborazione di 15 anni con il Parco (vedi S. Bramini, O Thiasos TeatroNatura nei 10 anni di Naturalmente Arte, pp. 43-53, in Teatro e Natura, Vivere i parchi gli occhi e con il cuore, a cura di Tomaso Colombo e Lorenza Zambon, Marco Valerio Ed. 201.)
2013 “Mila di Codra”, spettacolo itinerante nel paesaggio abruzzese (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise), dalla “Figlia di Iorio” di G. D’Annunzio, drammaturgia di Dacia Maraini, regia di Sista Bramini. Lo spettacolo è frutto di una collaborazione decennale con il Parco d’Abruzzo, una versione tra i pascoli e i paesi diruti dal terremoto della tragedia di D’Annunzio, che a quei paesaggi s’ispirò, che costituisce quasi un’opera identitaria delle radici dell’Abruzzo. Nel trattamento drammaturgico di Dacia Maraini restano i versi più belli dell’opera ed emerge l’aspetto violento di ogni patriarcato contro le donne. E chi, come il pastore Aligi, non si sottopone a quella mentalità, mentre nell’attraversamento dei paesaggi la natura d’Abruzzo rivela tutta la sua struggente bellezza, carnale e spirituale.
Dallo spettacolo è stato prodotto un volume edito da Editoria & Spettacolo.
Nella foto in alto: Parco Nazionale d'Abruzzo, spettacolo “Danzò Danzò”, foto Francesco Galli