Siti archeologici, le dimore e i giardini storici, quando non sopraffatti dal traffico cittadino e all’eccessivo sfruttamento turistico, si rivelano luoghi dell’anima, spazi della memoria densi di atmosfera.
Spesso immersi nella natura, ci stimolano a fermarci, tacere, ascoltare e suscitano in noi una misteriosa nostalgia che si trasforma in desiderio di rigenerazione. Per questi sentimenti è necessario trovare tempi e linguaggi che evochino emozioni dimenticate in un contatto poetico con i nostri antenati per captarne il messaggio ancora vitale. Per percepire il respiro del tempo, oltre alle informazioni storiche, abbiamo bisogno dell’esperienza sensoriale e del linguaggio percettivo artistico. La parola narrante, la poesia del mito e il canto, praticati a lungo dal TeatroNatura tra le pietre antiche, possono divenire canali efficaci per aprirci al ‘viaggio’.
Gli spettacoli nomadi di TeatroNatura, apprezzati da un pubblico vario per cultura ed età, sono strumenti vivi per un incontro ravvicinato con il luogo archeologico. Ispirati alle Metamorfosi di Ovidio, agli Inni omerici, e altri testi universali questi spettacoli narrano gli antichi miti, l’essere umano con le sue vicende e il suo anelito evolutivo, la vita della Natura. Declinandole per temi e caratteristiche spaziali le performance si ricreano in luoghi archeologici dalle caratteristiche diverse. Immersi nei canti polifonici di tradizione mediterranea, ma anche provenienti da altre parti del mondo, questo teatro risveglia sonorità la cui qualità vibratoria dialoga con le acustiche presenti.
Tra i numerosi siti in cui la compagnia ha presentato i suoi spettacoli, i suoi percorsi formativi, le sue rassegne di archeo-telling teatrale e ha collaborato con varie istituzioni tra cui il FAI, i Parchi archeologici dell’Appia Antica – Villa di Massenzio, di Pompei, di Paestum, dei Campi Flegrei.
Spettacoli nomadi più volte ricreati con successo in siti e musei archeologici, in dimore e giardini storici diversi sono: “Miti d’acqua”, “Miti di stelle”, “Demetra e Persefone”, “Numa ovvero non fu fatta in un solo giorno” sui miti di fondazione di Roma, “Viaggio di Psiche”, “Tempeste. Trilogia della rinascita”, “La Leggenda di Giuliano” e “Metamorfosi della ninfa Io”.
Seguono alcuni progetti dedicati realizzati:
2016 “Anemos. My sweet love’s flower. Soffia tra le pietre antiche: Shakespeare, Ovidio e Apuleio nei Campi Flegrei”.
Teatro, narrazione, canto e istallazioni nell’Anfiteatro di Pozzuoli, nel tempio di Mercurio a Baia, nella Crypta Romana e nell’antro della Sibilla a Cuma. Una rassegna teatrale prodotta in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Campania, MIBACT, Parco archeologico dei Campi Flegrei, in occasione delle Giornate europee del Patrimonio archeologico, immersa nei siti più importanti del Parco, con due creazioni ad hoc: “Sibille” nell’antro della Sibilla Cumana e “Al cielo preferisce Adone” nei sotterranei dell’anfiteatro Flavio a Pozzuoli.
2015 “Fabulae. Cantare le origini”, rassegna di spettacoli itineranti di O Thiasos alla Villa di Massenzio (Parco archeologico dell’Appia Antica), regia di Sista Bramini, dal 8 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015. Per il Comune di Roma, Roma Capitale, Musei in Comune, Zètema.
Nella foto in alto: Teatro Sannitico di Pietrabbondante, laboratorio Genius Petrae, foto Francesco Galli